Il fenomeno dell'intelligenza artificiale sta profondamente trasformando internet, al punto che alcuni sostengono che il web come lo conosciamo stia morendo. Questo argomento è stato trattato in un video intitolato "Internet sta morendo. Ed è colpa dell'AI." Il video propone una riflessione su come la crescente quantità di contenuti generati dall'AI stia modificando l'essenza stessa del web, che era nato come uno spazio creato dagli esseri umani per gli esseri umani.
La "Dead Internet Theory", nata inizialmente come teoria complottista, sostiene che gran parte dei contenuti online non sia più generata da persone reali ma da intelligenze artificiali. Questa teoria, anche se in origine era considerata poco credibile, sta guadagnando attenzione tra analisti e ricercatori. La preoccupazione principale è che l'AI stia saturando internet con contenuti di bassa qualità e palesemente artificiali, come immagini di Gesù fatto di gamberetti o vecchiette ultracentenarie, che evidenziano l'artificiosità dei contenuti generati.
Il video di Raffaele Gaito esplora il fenomeno dello "slop", un termine recentemente coniato per distinguere questi contenuti scadenti dal tradizionale spam. Lo slop si riferisce a contenuti generati dall'AI che ottengono migliaia di reazioni, condivisioni e commenti, nonostante la loro evidente falsità. Questa tendenza evidenzia un problema cruciale: la difficoltà sempre maggiore per gli utenti di distinguere tra contenuti autentici e falsi. Questo porta a una riflessione sul ruolo della disinformazione, che può avere conseguenze gravi quando le fake news e i deep fake influenzano l'opinione pubblica e i processi politici.
Un punto critico sollevato nel video è l'impatto sui social media, in particolare su Facebook, dove utenti meno esperti di tecnologia possono essere facilmente ingannati da contenuti falsi. Le pagine che diffondono slop accumulano grandi audience e, nei casi peggiori, conducono a truffe. Questo scenario solleva interrogativi su come affrontare e risolvere il problema della disinformazione generata dall'AI.
Infine, il video invita a una riflessione su come riconoscere e combattere la diffusione di contenuti falsi. Viene sottolineata la necessità di un impegno congiunto tra politica, aziende tecnologiche e divulgatori per fornire strumenti efficaci e sensibilizzare l'opinione pubblica. La soluzione non è semplice, ma il dialogo e la collaborazione possono aiutare a sviluppare strategie per mitigare l'impatto dell'intelligenza artificiale sulla qualità dei contenuti online.
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